Saro Grimani, dall’Irpinia passando per Venezia fino al premio Fondazione Amedeo Modigliani

Saro Grimani, dall’Irpinia passando per Venezia fino al premio Fondazione Amedeo Modigliani

Saro Grimani annuncia di essere stato selezionato come finalista per il premio fondazione Amedeo Modigliani 2023.
Questo premio è uno dei più prestigiosi riconoscimenti per gli artisti emergenti a livello internazionale e siamo onorati di essere stati selezionati tra i finalisti di quest’anno.

Il premio fondazione Amedeo Modigliani è stato istituito per celebrare l’eredità artistica di Amedeo Modigliani e per promuovere la creatività e l’innovazione nel campo dell’arte contemporanea.
La selezione dei finalisti è stata effettuata da una giuria composta da critici d’arte, curatori e rappresentanti delle principali istituzioni artistiche internazionali.

Saro Grimani è un artista noto per la realizzazione di opere molto attente ai temi sociali, come la guerra, la violenza di genere, il razzismo e l’olocausto, Saro Grimani, napoletano di origine, per anni ha vissuto a Monteforte Irpino, prima di trasferirsi a Venezia, dove ha trovato la definitiva consacrazione. Saro Grimani, nasce a Napoli, ma dopo gli studi universitari, dopo una vivace parentesi a Monteforte Irpino, affascinato dall’arte del luogo, si trasferisce a Venezia, dove attualmente vive e lavora. Compie esperienze legate al digital marketing e all’arte contemporanea. Delle sue opere, nate da antichi oggetti d’arte riciclati ama dire: “Non sono io che le creo ma la natura con le sue forze ed i suoi eventi, questo rende ogni opera unica ed irriproducibile”. Con i suoi lavori Saro ama porre l’accento su temi di ecosostenibilità e di interesse sociale , tipico del Dadaismo.

Il Dadaismo è stato un movimento artistico e culturale che si è sviluppato durante la prima guerra mondiale, in Europa e negli Stati Uniti. Saro Grimani durante gli anni 2000, ha iniziato a lavorare come designer industriale, progettando oggetti per la casa e il contract. Nel 2007 ha collaborato con un collettivo di designer e architetti che si è proposto di creare oggetti di design di alta qualità, accessibili al

grande pubblico. Nel 2014 Saro Grimani ha iniziato a sviluppare opere d’arte d’estrazione dadaista. Il suo lavoro dadaista è caratterizzato da una forte ironia e da una critica sociale. Ha progettato oggetti e ambienti che mettevano in discussione la società dei consumi e la cultura del design industriale. Tra le sue opere più famose ci sono la “Stop Femminicide” e la “Loniless is a Bad Company”, telefono anni 80 in plastica applicato su di un dipinto ad olio. Nel 2020, Saro Grimani ha fondato un movimento artistico legato ad un gruppo di designer e artisti che si è proposto di creare un nuovo movimento nell’architettura e nel design. Il movimento

concepito da Saro è stato caratterizzato da una forte estetica eclettica, che ha combinato elementi del design industriale, dell’arte pop e dell’arte africana e pre-colombiana. Tra le opere più famose di Saro create in questo periodo ci sono la “Food War” (2022) una latta in lamiera d’acciaio verniciata e la “War and Press Freedom” (2022) , una maschera incollata su giornali di guerra degli anni ‘40. Il lavoro presentato per questo premio esplora la storia artistica di Amedeo Modigliani e si propone di scopo di sensibilizzare lo spettatore verso l’arte del Modigliani, l’opera è inedita, come da regolamento del premio.

La mostra dei finalisti del premio Amedeo Modigliani si terrà presso la sede della fondazione Amedeo Modigliani a Roma, l’11 novembre 2023 e sarà aperta al pubblico.

La Fondazione Amedeo Modigliani è un’organizzazione no profit che promuove l’arte e la cultura attraverso il premio Modigliani. Il premio, è destinato ad artisti di tutto il mondo che lavorano in qualsiasi disciplina artistica.

Il premio Modigliani viene assegnata ogni anno ad un artista selezionato da una giuria composta da esperti del settore artistico. Inoltre, l’artista vincitore ha la possibilità di esporre le sue opere in una mostra personale presso la sede della fondazione a Roma, in Italia.

Il premio Modigliani si distingue per la sua apertura verso tutte le forme d’arte,

dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla performance, dalla video arte all’installazione, dalla musica alla letteratura, dalla poesia alla scenografia.

La fondazione è stata creata per onorare la memoria di Amedeo Modigliani, uno dei più grandi artisti del XX secolo, che ha vissuto a Parigi tra il 1906 e il 1920. Egli è stato un pioniere e un precursore dell’arte contemporanea.

Il premio Modigliani è un’occasione unica per farsi conoscere a livello

internazionale e di entrare a far parte della comunità artistica globale.

Inoltre, la fondazione organizza anche altre iniziative culturali, come

mostre, conferenze e workshop, per promuovere la conoscenza e la

comprensione dell’arte contemporanea.

Amedeo Modigliani è stato uno dei più grandi artisti del XX secolo, noto

per le sue raffigurazioni umane caratterizzate da linee semplici e forme

essenziali. Le opere di Modigliani hanno avuto un grande impatto

sull’arte del Novecento e continuano ad essere apprezzate e studiate in

tutto il mondo. A Roma, ci sono diverse opportunità per ammirare le sue

opere.

Una delle principali sedi per ammirare le opere di Modigliani a Roma è il Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo (MAXXI). Il museo

ospita una vasta collezione di opere di Modigliani, tra cui dipinti, disegni

e sculture, che coprono tutta la sua carriera artistica. In particolare, il

museo ospita alcune delle sue opere più famose, tra cui “Ritratto di

Lunia Czechowska” e “Ritratto di Paul Alexandre”.

Un’altra sede importante per ammirare le opere di Modigliani a Roma è

la Galleria Nazionale d’Arte Moderna. La galleria ospita una serie di

opere di Modigliani, tra cui “Ritratto di Diego Rivera” e “Ritratto di

Roger Dutilleul”, che offrono un’occasione unica per vedere alcune delle

sue opere più famose in un contesto italiano.

Inoltre, durante tutto l’anno, vengono organizzate mostre temporanee

su Modigliani in varie gallerie e musei di Roma, offrendo così

l’occasione di vedere le sue opere in un contesto diverso rispetto a

quello delle grandi istituzioni.